Testamento badanti: perché gli anziani lasciano soldi alle badanti

Testamento Badante

Anziani e testamento badante

La morte di qualunque persona determina l’apertura della successione. Tutti i rapporti patrimoniali sia attivi, – crediti-, che passivi – debiti-, di cui era titolare il defunto vengono distribuiti a determinate persone. Ciò avviene in relazione a determinate quote a seconda dell’esistenza di un rapporto di parentela ovvero a seconda di quanto previsto nel testamento. AES Domicilio offre servizi di residenza sanitaria assistenziale a domicilio e ha a cuore l’informazione di anziani, badanti e famiglia dell’anziano. Ecco perché ci occupiamo, tra le altre cose, di fornire corsi di formazione per badanti. Il nostro obiettivo è quello di rendere la badante consapevole del suo ruolo, importante e temporaneo nella vita dell’anziano. La badante infatti non è un familiare, ma conosce l’anziano solo nel momento in cui per lui non èpiù possibile vivere in autonomia.

Nel nostro ordinamento, infatti, ci sono due tipi di successioni:

  • La successione legittima: è la distribuzione dell’eredità che trova la sua fonte nella legge e non invece nella volontà del defunto. Se il defunto non aveva fatto testamento, o il testamento non è valido, allora è la legge che prevede a quali soggetti ed in quale quantità verranno distribuiti i debiti ed i crediti ereditari.
  • La successione testamentaria. Con il testamento un soggetto individua le persone a cui attribuire il proprio patrimonio. Il testatore potrà attribuire un bene ad una determinata persona anche se non legata da vincoli di parentela. Potrà attribuire un bene a più persone decidendo le quote di proprietà di ciascuno. Potrà costituire un usufrutto, ma potrà anche pretendere dai propri successori determinati comportamenti, come spesso accade per le disposizioni sulla sepoltura ma come potrebbe accadere anche con riguardo al compimento di altre attività .

Forme di testamento e perché a volte viene redatto il testamento badante

Ci sono varie forme di testamento, ma le più comuni sono il testamento cd. pubblico e quello olografico. Con il testamento pubblico le ultime volontà vengono raccolte da un notaio. Con il testamento olografo, che ha pari valore del testamento pubblico, il testatore deve esprimere per iscritto di proprio pugno le sue ultime volontà. In questo caso dovrà datare di proprio pugno la scrittura e, ovviamente, sottoscriverla avendo cura di conservarla integra in ogni sua parte.

In caso di testamento gli eredi devono attenersi a quanto deciso e dovranno dunque suddividere i suoi averi in base a quanto da lui previsto.

La quota legittima del testamento

Il testatore, tuttavia, non è completamente libero di disporre del suo patrimonio. La legge, infatti, tutela i parenti più prossimi riservando loro una parte di eredità, che non può esser sottratta nemmeno con testamento. Il codice civile agli artt. 536 e seg. c.c. riserva ai figli, al coniuge ed agli ascendenti (eredi legittimari) una quota indisponibile che varia a seconda di quanti altri eredi legittimari vi siano. In altre parole gli eredi legittimari non possono essere arbitrariamente “diseredati”.

Qualora il defunto abbia violato tali disposizioni sottraendo al successore legittimario parte della propria quota di eredità, allora il famigliare potrà e dovrà agire dinanzi al Giudice per ottenere una integrazione di quanto avuto con conseguente riduzione della quota attribuita in eccedenza al terzo .

Testamento badante: una scelta dell’anziano

Il caso ricorrente in molte famiglie è quello della badante che si è occupata del vecchietto durante gli ultimi anni della sua vita e che si trova ad essere beneficiaria di un intero patrimonio, donatogli con testamento. In questo caso spesso i famigliari temono che le volontà dell’anziano siano state condizionate dalla badante. Come dimostrare che invece proprio l’anziano ha voluto donare i propri averi alla badante, senza lasciare l’intero patrimonio ai figli?

Dimostrarlo è molto difficile. Spesso queste liti determinano situazioni spiacevoli. Ecco perché la cosa migliore sarebbe stabilire nel testamento dell’anziano ancora in vita le regole con cui verrà distribuita l’eredità.